L’anno vecchio che muore: La tournée a Parigi

Il mio cuo­re cor­re­va a un rit­mo ver­ti­gi­no­so e per­le di sudo­re mi scen­de­va­no lun­go la schie­na. Era il momen­to che ave­vo desi­de­ra­to per tut­ta la vita. Per anni sono sta­ta affa­sci­na­ta dal­l’e­nig­ma­ti­ca arti­sta PJ Har­vey, ma l’op­por­tu­ni­tà di veder­la dal vivo mi era sem­pre sfug­gi­ta.

L’icona elusiva

PJ Har­vey è sta­ta a lun­go un’i­co­na inaf­fer­ra­bi­le, che ha evi­ta­to di far­si cono­sce­re. riflet­to­rerara­men­te sui social media e rara­men­te in tour­née. Tut­ta­via, tut­te le stel­le si sono alli­nea­te in quel memo­ra­bi­le gio­ve­dì sera all’i­co­ni­ca L’O­lym­pia a Pari­gi.

PJ Harvey
PJ Har­vey alle pro­ve del Tour, 2023
L’o­pe­ra d’ar­te del­l’al­bum Den­tro l’an­no vec­chio che muo­re, PJ Har­vey, 2023

L’at­te­sa era pal­pa­bi­le, men­tre il pub­bli­co trat­te­ne­va col­let­ti­va­men­te il respi­ro, sapen­do che avreb­be aper­to con “Prayer at the Gate”, il bra­no inau­gu­ra­le del suo ulti­mo album, “Ho visto l’an­no vec­chio mori­re”. Con accor­di nostal­gi­ci e testi strug­gen­ti che par­la­va­no di sogni d’in­fan­zia infran­ti e del trau­ma di cre­sce­re e lasciar­si anda­re, PJ Har­vey ete­reo risuo­na­va in tut­to il loca­le. Il suo stru­men­to, la sua voce, ha tro­va­to un tono nuo­vo, di una bel­lez­za amma­lian­te, diver­so dai suoi lavo­ri pre­ce­den­ti come “Ges­so bian­co” quan­do ha esplo­ra­to una gam­ma voca­le più alta, oppu­re “Let England Sha­ke”. dove intrec­cia­va rac­con­ti di guer­ra epi­ci e stra­zian­ti.

Il suo nuovo suono

In que­sto album, il suo suo­no è più ario­so, miste­rio­so e sur­rea­le, evo­can­do la sen­sa­zio­ne di vaga­re in una fit­ta fore­sta, per­si nel­la natu­ra sel­vag­giae irre­ti­to nel­la con­tem­pla­zio­ne.

Dise­gni di pro­va di Rae Smith, 2023
PJ Harvey
PJ Har­vey in tour­née, 2023

Dopo un ini­zio tran­quil­lo con il suo ulti­mo lavo­ro, il pri­mo cre­scen­do è arri­va­to quan­do ha imbrac­cia­to la sua chi­tar­ra folk, piz­zi­can­do accor­di malin­co­ni­ci che risuo­na­va­no pro­fon­da­men­te. Il nuo­vo album, ispi­ra­to al suo libro di poe­sie “Orlam” e arric­chi­to con le paro­le del Dor­set dia­let­ti­ca del­la sua edu­ca­zio­ne, ave­va rice­vu­to il plau­so del­la cri­ti­ca.

Boz­za del­la can­zo­ne Den­tro il vec­chio io che muo­re, PJ Har­vey, 2022

Quan­do ha con­clu­so le can­zo­ni del suo ulti­mo disco con “A Noi­se­less Noi­se”, è ini­zia­to il viag­gio attra­ver­so le pro­fon­di­tà del­la sua illu­stre car­rie­ra. È sta­to un viag­gio a ritro­so nel tem­po con “The Colour Of The Earth”, “The Glo­rious Land” e “The Words that Maketh Mur­der”, tre bra­ni ico­ni­ci di “Let England Sha­ke”, in cui l’ar­ti­sta ha can­ta­to in modo sen­sa­zio­nal­men­te strug­gen­te guer­ra nar­ra­zio­ni. L’al­bum è sta­to ispi­ra­to dal­le feri­te inflit­te dal­la Pri­ma Guer­ra Mon­dia­le alla sua patria, e que­ste paro­le riman­go­no fon­da­men­ta­li oggi come sem­pre.

Un viaggio nella 90s

“Ange­le­ne” ci ha tra­spor­ta­to negli anni ’90, con la sua più pro­fon­doLa voce di “Man Size” e “Dress”, accom­pa­gna­ta da chi­tar­re elet­triz­zan­ti che si sono river­be­ra­te tra il pub­bli­co, è più riso­nan­te e ricor­da gli ini­zi del­la sua car­rie­ra.

Il momen­to più inti­mo del­la sera­ta è arri­va­to con “Il dispe­ra­to regno del­l’a­mo­re”. PJ Har­vey si è pre­sen­ta­ta da sola sul pal­co con il suo chi­tar­ra folk, accom­pa­gna­ta solo dal­la sua voce e da accor­di clas­si­ci, eppu­re è sta­ta più che suf­fi­cien­te a com­muo­ve­re tut­ti i cuo­ri del­la sala.

PJ Harvey
PJ Har­vey in tour­née, 2023

Per con­clu­de­re, ha ese­gui­to la tra­vol­gen­te “To Bring You My Love” con un’emozione sen­za pari. Al bis, l’ar­ti­sta ha con­clu­so il tour con una tene­ra inter­pre­ta­zio­ne di “Whi­te Chalk”, la can­zo­ne più in linea con il suo ulti­mo album.

Una notte da ricordare

La mia gio­ia non ha cono­sciu­to limi­ti quan­do ho appre­so che que­sto con­cer­to pari­gi­no sareb­be sta­to tra­smes­so alla radio nazio­na­le. Mi ha per­mes­so di rivi­ve­re l’in­te­ro con­cer­to, immer­gen­do­mi anco­ra una vol­ta nel­l’at­mo­sfe­ra tra­scen­den­te che PJ Har­vey ha susci­ta­to nel suo pub­bli­co. Que­sto viag­gio audio mi ha per­mes­so di esplo­ra­re l’e­si­bi­zio­ne che si esten­de per decen­ni, sve­lan­do pun­ti salien­ti nasco­sti e momen­ti imper­cet­ti­bi­li che ini­zial­men­te mi sareb­be­ro potu­ti sfug­gi­re.

Dise­gni di pro­va di Rae Smith, 2023

La voce di PJ Har­vey si è evo­lu­ta, il suo sti­le si è tra­sfor­ma­to, eppu­re tut­to è sta­to orche­stra­to in modo impec­ca­bi­le. Le tran­si­zio­ni magi­stra­li e i flus­si inin­ter­rot­ti tra le can­zo­ni han­no fat­to sì che sem­bras­se che fos­se­ro distan­ti solo pochi secon­di l’u­na dal­l’al­tra, e non decen­ni sepa­ra­ti da una car­rie­ra leg­gen­da­ria.

Sia­mo dav­ve­ro for­tu­na­to di con­di­vi­de­re la stes­sa epo­ca di Pol­ly Jean Har­vey. La sua musi­ca, un dono eter­no al mon­do, con­ti­nua a pla­sma­re e ispi­ra­re gene­ra­zio­ni di arti­sti e ammi­ra­to­ri.

Scrit­to da David Fer­re­ro
13 feb­bra­io 2024

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