Paradigme Mode: la nostra storia

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Para­dig­me Mode è sta­ta fon­da­ta su una serie di rea­liz­za­zio­ni. Que­ste sono arri­va­te pian pia­no, ma con for­za. Era come se un’im­ma­gi­ne leg­ger­men­te sfo­ca­ta del­la real­tà fos­se allo stes­so tem­po vivi­da­men­te chia­ra. Que­sta chia­ra imma­gi­ne che ora vedia­mo, ossia, la veri­tà one­sta del­l’in­du­stria del­la moda, ci comu­ni­ca una cosa: un urgen­te biso­gno di cam­bia­men­to.

“L’arte imita l’arte in tutte le sue sfaccettature.

La sto­ria ini­zia dal­l’a­mo­re per l’ar­te, come fan­no mol­te gran­di sto­rie. La musi­ca e la moda sono sem­pre sta­te le nostre due più gran­di pas­sio­ni, che si influen­za­no costan­te­men­te e mol­to a vicen­da. L’ar­te imi­ta l’ar­te in tut­te le sue sfac­cet­ta­tu­re. È sta­to que­sto amo­re per l’ar­te e la crea­ti­vi­tà che han­no por­ta­to David Fer­re­ro, il fon­da­to­re del­la nostra azien­da alla Par­sons School of Desi­gn di New York City nel 2016. È sta­to anche lì che l’im­ma­gi­ne sfo­ca­ta ha ini­zia­to a schia­rir­si.

Duran­te la sua per­ma­nen­za da Par­sons, David ini­zia­to a sco­pri­re i segre­ti che l’in­du­stria del­la moda nascon­de nel­l’om­bra. Le dure veri­tà occul­te in pae­si lon­ta­ni dal­le nostre bol­le di con­su­mo, dove la pol­lu­zio­ne, i mal­trat­ta­men­ti e la disu­ma­niz­za­zio­ne con­ti­nua­no a mar­ci­re, riman­go­no ampia­men­te tra­scu­ra­te. Que­sti sono sta­ti gli scor­ci del­la real­tà che per pri­mi han­no radi­ca­to in noi il desi­de­rio di far cam­bia­re le cose.

Dopo il suo perio­do alla Par­sons, David si è tra­sfe­ri­to a Lon­dra dove ha con­ti­nua­to la sua for­ma­zio­ne da Cen­tral Saint Mar­tins, nei set­to­ri del­la foto­gra­fia e del­la dire­zio­ne crea­ti­va. Poi­ché era pro­fon­da­men­te appas­sio­na­to di soste­ni­bi­li­tà, per il suo pro­get­to fina­le cer­ca­va di tro­va­re un modo per pro­dur­re tes­su­to da bot­ti­glie rici­cla­te. Dopo innu­me­re­vo­li set­ti­ma­ne di ricer­ca e rac­col­ta di mate­ria­li, il pro­get­to è sta­to com­piu­to. Però il nostro CEO è rima­sto pro­fon­da­men­te delu­so da quan­to sia sta­to dav­ve­ro dif­fi­ci­le dare l’ul­ti­mo pas­so — la pro­du­zio­ne del­la col­le­zio­ne in sé.

Il suo sogno dopo gli stu­di era sem­pre sta­to quel­lo di lan­cia­re un suo mar­chio, così come quel­lo di mol­ti dei miei com­pa­gni stu­den­ti, ma abbia­mo sco­per­to tut­ti rapi­da­men­te che ci man­ca­va­no i sol­di e le con­nes­sio­ni neces­sa­rie per tra­sfor­ma­re que­sto sogno in real­tà. Quel­la era un’al­tra par­te del­l’im­ma­gi­ne sfo­ca­ta che mi diven­ne chia­ra: gli osta­co­li appa­ren­te­men­te insor­mon­ta­bi­li che si frap­po­ne­va­no tra la visio­ne di un crea­to­re e l’ef­fet­ti­va frui­zio­ne mate­ria­le di essa. Qual­co­sa di cui mol­te per­so­ne al di fuo­ri del set­to­re potreb­be­ro non cono­sce­re.

Una vol­ta il suo sogno di lan­cia­re un mar­chio nel dimen­ti­ca­to­io, ha inve­ce accet­ta­to un lavo­ro pres­so Indi­tex, dove ha sof­fer­to a disa­gio per qua­si due anni, sapen­do che le sue visio­ni per un futu­ro più soste­ni­bi­le veni­va­no spre­ca­te. Tut­ta­via, le sue opzio­ni sem­bra­va­no limi­ta­te. Lui ave­va così tan­te idee, così tan­ta pas­sio­ne, cono­scen­za e con­vin­zio­ne per cam­bia­re il set­to­re, ma ha comun­que affron­ta­to le bar­rie­re sco­rag­gian­ti che si impo­ne­va­no a tut­ti i gio­va­ni crea­to­ri.

Fu allora che il suo sogno cominciò a cambiare.

David si chie­de­va se ci potes­se esse­re un modo per abbat­te­re que­ste bar­rie­re. C’e­ra­no così tan­ti gio­va­ni crea­to­ri bril­lan­ti là fuo­ri come lui che vole­va­no fare la dif­fe­ren­za, eppu­re, quel­li che ave­va­no effet­ti­va­men­te acces­so al set­to­re sem­bra­va­no solo inqui­nar­lo e cor­rom­per­lo anco­ra di più. Ave­va­no biso­gno di un modo per que­sti visio­na­ri in cer­ca di rifor­me di por­ta­re le loro crea­zio­ni nel mon­do. Era con­vin­to che qual­cu­no doves­se crea­re la stra­da.

L’im­ma­gi­ne sfo­ca­ta in quel momen­to diven­ne vivi­da­men­te chia­ra. L’in­du­stria non ave­va sem­pli­ce­men­te biso­gno di un altro crea­to­re soste­ni­bi­le, ave­va biso­gno di qual­cu­no che abbat­tes­se que­ste bar­rie­re, qual­cu­no che apris­se una nuo­va stra­da ver­so l’ac­ces­si­bi­li­tà nel­la moda, per for­ni­re non solo uno spa­zio a colo­ro che era­no delu­si dal set­to­re, ma un’op­por­tu­ni­tà per colo­ro che cer­ca­va­no di cam­biar­lo.

 “Dobbiamo farlo.
Dobbiamo cambiare il settore.

David fece un viag­gio nel nord del­la Fran­cia con un ami­co comu­ne, Guil­lau­me Lelas­seur, e con­di­vi­se con lui que­sti obiet­ti­vi, mol­te con­vin­zio­ni che con­di­vi­de­va anche lui. È sta­to lì, a Rouen, che Guil­lau­me si è rivol­to per la pri­ma vol­ta a lui e gli ha det­to: “Dob­bia­mo far­lo. Dob­bia­mo cam­bia­re il set­to­re”.

È anda­to tut­to insie­me. Tut­te e due si com­ple­ta­va­no a vicen­da, con­di­vi­de­va­no mol­te del­le stes­se visio­ni e pas­sio­ni, eppu­re ave­va­no com­pe­ten­ze diver­se. In un cer­to sen­so si potreb­be dire che era desti­no. Que­sto è sta­to il viag­gio che ha dato vita alla Para­dig­me Mode.

Par-a-digma; sostantivo:

1. Un esem­pio o arche­ti­po ecce­zio­nal­men­te chia­ro.

Sem­bra­va appro­pria­to. Il dizio­na­rio ingle­se Mer­riam Web­ster defi­ni­sce un para­dig­ma come “un esem­pio o arche­ti­po straor­di­na­ria­men­te chia­ro”. Nel bel mez­zo di rot­tu­re, caos e con­fu­sio­ne, emer­ge un para­dig­ma per spo­sta­re la nar­ra­zio­ne. Per dimo­stra­re che ogni spe­ran­za non è per­sa. Per offri­re un rag­gio di sole in un momen­to in cui la luce è dispe­ra­ta­men­te neces­sa­ria.

Le loro intenzioni sono chiare:

Sta­bi­li­re un nuo­vo para­dig­ma nel set­to­re del­la moda sem­pli­fi­can­do il pro­ces­so di pro­du­zio­ne soste­ni­bi­le per i crea­to­ri di tut­to il mon­do. Rag­giun­ge­re­mo que­sto obiet­ti­vo attra­ver­so la dua­li­tà del­le nostre due enti­tà crea­ti­ve: Para­dig­me Mode Stu­dio e Para­dig­me Maga­zi­ne (oggi rino­mi­na­to VISION MODE).

Attra­ver­so Para­dig­me Mode Stu­dio, offria­mo gui­da e risor­se a mar­chi di moda fio­ren­ti in qual­sia­si fase del loro svi­lup­po for­nen­do una varie­tà di ser­vi­zi, tra cui mar­ke­ting, foto­gra­fia, web desi­gn, con­su­len­za e pro­du­zio­ne.

Para­dig­me Maga­zi­ne (oggi rino­mi­na­to VISION MODE) è sta­to fon­da­to a soste­gno di que­sti pro­ces­si, come spa­zio sicu­ro e sol­lie­vo dal rumo­re costan­te attor­no ai con­su­ma­to­ri di moda. Ci augu­ria­mo che colo­ro che sono delu­si dal set­to­re pos­sa­no rivol­ger­si a que­sta comu­ni­tà e ave­re fidu­cia che il cam­bia­men­to stia arri­van­do. Pren­di le nostre paro­le come ispi­ra­zio­ne, edu­ca­zio­ne, sol­lie­vo e con­for­to. Ospi­tia­mo un movi­men­to in que­ste pagi­ne.

“Viviamo in un momento in cui dobbiamo fare una scelta, e metà dell’umanità non l’ha ancora fatto”.

−Vivien­ne West­wood

Que­sta è la nostra scel­ta. Que­sto è il nostro impe­gno a fare meglio, ed esse­re miglio­ri, per­ché la nostra ter­ra, i nostri pari e le gene­ra­zio­ni futu­re lo meri­ta­no.

Sia­mo feli­ci di pre­sen­tar­ci come Para­dig­me Mode e spe­ria­mo sin­ce­ra­men­te che tu anche fac­ci scel­ta insie­me a noi.

Scrit­to da Emma Ene­bak
Ago­sto 10, 2022

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