Lo stile attraverso la storia: una cronologia della moda
Prima della parola moda
Prima che esistesse la parola moda, i vestiti erano giusti utile, erano solo un mezzo per fare qualcosa. Dovevano durare, dovevano essere in grado di svolgere perfettamente quella funzione. Questa era la cosa più importante.
Ma allo stesso tempo, fin dall’inizio dei secoli, gli indumenti erano un pezzo simbolico della vita di qualcuno. Soprattutto dal Medioevo, le persone al potere hanno sempre usato i vestiti come a simbolo del potere, come riflesso di chi sono, di ciò che rappresentano. Questa nozione simbolica inizia ad avvicinarsi a ciò che oggi chiamiamo moda.
Pezzi d’arte fatti a mano
Quegli abiti speciali sono stati costruiti come un’opera d’arte, come un edificio, come un permanente scultura. E molti di loro hanno superato la prova del tempo e sono oggi esposti in molti musei di tutto il mondo.
Quei pezzi storici corrisponderebbero all’equivalente odierno di Haute Couture. Pezzi artigianali realizzati a mano, su richiesta e adattati esattamente alle misure e ai desideri del cliente.
La moda è nata
Lo standard di oggi è stato eseguito perfettamente da Charles Worth nel XIX secolo, che è considerato il primo couturier. Ha ricevuto clienti da tutta Europa ed è stato il primo a mostrare le sue creazioni su modelli reali invece che su bambole.
Tuttavia, l’industria ha preso una nuova direzione all’inizio del XX secolo con l’introduzione di Prêt-a-porter o Ready-to-wear. Yves Saint Laurent ha iniziato a produrre capi in taglie standard a partire dal 1966, rendendo l’alta moda possibile a un pubblico più ampio.
L’industria di oggi
Oggi l’industria del prêt-à-porter si è ampiamente diversificata e offre una gamma di opzioni di qualità, da lusso di progettista Marche. Tuttavia, la sostenibilità del prêt-a-porter non è priva di sfide. Il primario materiali, IL sostanze chimiche usato, e lavoro tutte le condizioni giocano un ruolo nel determinare la sostenibilità complessiva di questi indumenti. Tutti i brand di cui parliamo in Paradigme Mode sono prêt-a-porter, ma non tutto il prêt-a-porter è sostenibile.
Per determinarlo, è importante esaminare i materiali, i metodi di fabbricazione e i paesi del prodotto. Presto ti daremo altri suggerimenti a riguardo.
E per finire, è il momento di dare uno sguardo alla forma di moda più recente ma anche meno sostenibile: moda veloce. Con il suo grande successo negli anni ’90 con l’ascesa di Zara, il suo processo di produzione frenetico, che privilegia la velocità e il profitto su tutto il resto, ha avuto un impatto significativo sull’ambiente e sui diritti umani. È riuscito in soli 25 anni a mettere l’industria della moda al secondo posto più inquinante al mondo e ha generato milioni di disuguaglianze e sprechi, tra problemi di dipendenza nei suoi consumatori.